giovedì 22 maggio 2008

Parole Parole...Parole (Capitolo terzo)

Ragazzi, mettiamoci daccordo pero’, se ci stanno le parole (i verbi, i sostantivi, i predicati, gli aggettivi etc etc…) e le svuotiamo del loro significato e/o le usiamo con leggerezza, senza rispettarle, allora le nostre non soltanto perdono di valore, ma possono addirittura arrivare a distorcere la tua comprensione della realta’… argomento a me caro questo delle parole e del loro valore, si sa, …embe’?

Allora, vediamo di spiegarci…se tu tieni per la Rubor Castellanese e stai a Paupisi, seduto davanti al caminetto di casa tua che ascolti alla radio le frenetiche azioni dell’accesissimo derby che la tua squadra del cuore sta giocando contro gli acerrimi nemici dell’ A.S. Monfalconese e Cioppi, il tuo attaccante preferito, segna, tu zompi dalla sedia ma ti devi stare attento a quello che dici…perche’ a pochi metri da te ci sta tuo figlio che ha 5 anni e sta faticosamente cercando di costruire la sua architettura cognitiva solo soletto, aggiungendo, mattone dopo mattone, forza e inespugnabile robustezza al proprio modo di interpretare il mondo e i suoi segnali…(non e’ che solo perche’ sta giocando col lego ti devi pensare che non ha voglia di fare un cazzo…non lo vedi che ha tirato su una struttura escheriana a cinque dimensioni??)…dicevo, ti devi stare attento a quello che dici, perche’ se tu zompando allucchi “abbiamo segnatoooooooooooo’, il bambino, interpretando in modo assolutamente corretto la tua affermazione ma non trovandone alcuna verifica oggettiva circa la sua assennatezza, e partendo inoltre dall’assunto sbagliatissimo ma assolutamente fisiologico e funzionale a quell eta’ che “i grandi hanno sempre ragione”, deve solamente pensare “qua pazzeo e pazzeo co sto lego, mi sforzo, nemmeno dormo la notte per non trascurare stimoli importantissimi per la mia crescita, ma mi sa che non ci sto capendo niente…abbiamo chi? Sei uno solo, e benche’ frughi nella mia breve memoria a lungo e breve termine, non riesco a trovare in archivio una, dico una sola immagine di te staccato da quella sedia…se non fosse che all’asilo me lo ha spiegato la maestra, sarei ancora convinto della tua natura mitologica, meta’ uomo meta’ sedia…segnato?? Ma che vuol dire ?che significa? Ma non e’ che so scemo?

Piu’ corretta e sicura da un punto di vista pedagogico sarebbe l ‘affermazione “L’attaccante della mia squadra del cuore ha segnato, portando la stessa in vantaggio e dunque, benche’ io non abbia in nessun modo partecipato attivamente alla realizzazione di questo evento, ne gioisco a tal punto da zompare dalla sedia.”

Questo provocherebbe molti meno danni in chi vi sta intorno, oltre a ricalibrare il nostro senso della realta’ ormai starato…le parole so importanti, chiediamogli il permesso prima di usarle…

12 commenti:

Anonimo ha detto...

E' prorpio vero quello che dici...peccato però che un approccio così "sistematico" alle cose a volte diventa difficile mantenerlo, soprattutto quando le parole sono manifestazione diretta degli stati d'animo...l'intento pedagogico non regge di fronte all'esultanza per un goal...
Sogni d'oro.

Anonimo ha detto...

...e cmq questa metafora del padre e del figlio mi sta facendo pensare...effettivamente l'età avanza e certi istinti possono palesarsi...:-)
...o trattasi di un discorso allegorico??mah...
ciao ciao
A.

betterman ha detto...

...come al solito vengo banalizzato...devo smetterla di scrivere...

betterman ha detto...

...mi servo di volute esagerazioni ed paradossi per esprimere in modo caricaturale delle mie percezioni...e vengo preso alla lettera...mah...

Anonimo ha detto...

Ma allora devo stare proprio attenta a parlare.... :-)

Anonimo ha detto...

Ovviamente il mio tentativo di fare ironia non è stato compreso...
chiedo venia Betterman...d'ora in poi farò la seria...sperando di non banalizzarti...
A.

Gianna ha detto...

Bobby, ti sei rimesso a scrivere??? bravo, bravo! Per me è sempre un piacere leggerti: mi sembra quasi di sentirti parlare.

Unknown ha detto...

Non preoccuparti Betterman, qualcuno al mondo che pensa uguale uguale a te, esiste...però volevo farti notare un'altra cosa: se quella partita che descrivi fosse della nazionale, e il bambino ad un certo punto, pensando a come generare la sesta dimensione con l'ultimo lego rimasto, pensieroso alzasse lo sguardo ed incontrasse una bel tricolore con su scritto 'Forza Italia', negli anni a seguire, a quale concetto dovrebbe assimilare tale immagine??? E se legasse l'esultanza del padre a quell'idea?? Ehi, ho capito quando si forma il senso di appartenenza, meno male che ci SIAMO noi! ;)

Anonimo ha detto...

ma che bella leccata di ......

Unknown ha detto...

Mi sorprende il tagliente ed elaborato concetto espresso dall'anonimo idiota, che forse intendeva 'leccata di fratello'...

Betterman ha detto...

...eh si...da notare l'appropriatezze del linguaggio e la padronanza dell'arte dialettica...nonche' la capacita' di confronto ...per cortesia, lasciate la vostra identita' quado mettete commenti altrimenti mi costringete a moderare...
grazie

PS: non te la prendere fratello ;)

Rangio B. ha detto...

ncul'! vero l'ha fatto nu guagliuncell' stu fattu cu scale , piante e portuni??