venerdì 14 agosto 2009

Vespa, Entropia e Parole...

Non saprei spiegare per quale motivo ma io, da quella volta che il Professore di Fisica (Anzi di Educazione Tecnica…esiste ancora?) ce ne parlo’ per la prima volta, sono sempre rimasto affascinato dal concetto di “Rendimento di una macchina” ( e io sentendo il termine “macchina” pensai proprio che si stesse parlando di un’ automobile, probabilmente perche’, a fondo pagina della sezione corrispondente sul libro di testo - ve lo ricordate? “aprite il libro a pagina x…Cinzia leggi… mmmhhh… mmmhhh… mmmhhh… Stefano continua tu a leggere…e professore’ proprio mo’ che ho perso il segno…” – ci stava la foto di una macchina vecchia tipo na Balilla): se una macchina brucia la benzina, ma tutta l’ energia diventa calore senza che la quattroruote si muova di un millimetro, allora forse e’ il caso che ti trovi na fatica, perche’ non e’ che puoi passare la vita a spiare le stufe per vedere se camminano…se, invece, tutta la benzina viene usata per far muovere il trabiccolo e questo non produce nemmeno un poco di calore, allora stiamo su un altro pianeta, Saturno probabilmente…ma se la macchina, come accade, usa una parte della combustione della benzina per produrre movimento e la restante la “spreca” immettendo energia sotto forma di calore nell’ atmosfera, allora forse ti sei trovato na fatica e sei tornato sul Pianeta Terra: la macchina e’ tanto piu’ performante quanto minore e’ la quota di energia che, sotto forma di calore, viene immessa nell’ atmosfera e quindi non utilizzata per produrre movimento. (None, i fatti che escono dalla marmitta sono i prodotti della combustione della benzina …sine, certo che inquinano ma io sto parlando della quota di energia ricavata da quella combustione che viene sprecata sotto forma di calore…quella inquina?...in un certo senso si ma aspetta, dell’Entropia ne parlo dopo, fammici arrivare…)
Io tenevo una quindicina di anni, anzi forse sedici, mio papa’ mi aveva appena regalato una Vespa V 50 nera fiammante e gia’ mi dovevo porre la domanda di quanto il mio bolide fosse performante ( in realta’ fu chiaro fin da subito come il mezzuccio fosse piu’ vicino a una stufa che ai fiammanti mezzi truccati dei coetanei, con i suoi 40Km/h a gas tutto aperto e in discesa…questo almeno fino a quando, pochi anni orsono, decisi di riscattare una vita di umiliazioni motorifere impiantando alla fedelissima un cuore nuovo da 80…che soddisfazione…).
Poi, a fare le cose piu’ interessanti, ci penso’ la Termodinamica: ogni volta che una certa quantità di energia viene convertita da uno stato ad un altro, si ha una penalizzazione che consiste nella degradazione di una parte dell'energia stessa in forma di calore; in particolare questa parte non sarà più utilizzabile per produrre lavoro. Ma allora il fatto della macchina era solo una “particolarizzazione” di questa legge generale, e l’aspetto che piu mi affascinava (e mi affascina tuttora) di tutto questo era il fatto che una “cosa” potesse essere considerata uno “stato dell’energia”: una specie di supereroe Marvel che assume varie forme ma e’ sempre lo stesso, che paga ogni sua (necessaria) trasformazione con la perdita di una quota della sua forza, o di un superpotere. Bello no? L’ energia, sotto mentite spoglie, si finge benzina e bruciando produce lavoro cinetico per la vespetta, ma perde un po’ di forza sotto forma di calore. Il fatto e’ che sto calore viene immesso nel sistema Universo e fa due guai:

1. Diventa, nel computo della quota d’energia totale (costante per definizione) del nostro universo, una forma di energia non piu’ utilizzabile;
2. Aumenta anche il grado di “Disordine” del Sistema Universo…mmhhhm…lo avete mai fatto il caffellatte?

Si? Allora facciamo finta che la tazza col latte puro e candido sia il Nostro Universo e il caffe’ la quota di calore prodotta dalla mia Vespetta per portarmi in giro. L’Universo Latte e’ un sistema isolato, ovvero un sistema per il quale è impossibile scambiare materia ed energia con l'esterno (il che vuol dire che non potete fare i furbastri e aggiungere altro latte alla tazza se ci mettete troppo caffe’) Ci mettete il caffe’ dentro e questi si mischiano, tendendo a raggiungere un equilibrio stabile della miscela. Se volete il caffe’, adesso, ve lo dovete solo rifare perche’ quello che avete messo nel latte non e’ piu utilizzabile in quanto caffe’: esiste, sta la dentro, ma voi ve lo dovete rifare. E se invece volete il latte puro? Pigliate un’altra tazza e createvi un altro Universo-Latte, perche’ quello di prima ormai e’ a un grado di disordine irreversibile per cui o ve lo bevete insieme al caffe’ o niente. Risultato? Abbiamo perso una quota di energia-caffe’ e abbiamo aumentato in modo irreversibile il grado di disordine del Latte. Non fatene na tragedia, pero’…il caffellatte alla fine e’ buono…almeno a me mi piace…
Quando il nostro Sistema-Universo passa da uno stato di ordine ad uno di disordine (o ad un livello di disordine superiore al precedente) si dice che ne e’ aumentata l’Entropia: quest’ultima e’ una variabile di stato che, cercando di semplificare al massimo, ci dice a che grado di Caos un sistema e’ arrivato e quantifica l'indisponibilità che il sistema stesso ha a produrre lavoro (in altre parole, ci dice a che grado di cacamento di cazzo sta il nostro sistema in questione). Cio’vuol dire che piu’ l’ Entropia e’ alta, piu’ l’Universo non se ne tiene di fare niente, e quando arriveremo al punto di equilibrio, veramente stara’ talmente cacato di cazzo che non fara’ piu niente dalla mattina alla sera : una massa informe di energia inutilizzabile.
Cioe’ voi avete capito che casino combino ogni volta che slambretto sul mio bolide? Qua ci sta da stare attenti cari ragazzi, che con questo fatto dell’Universo e dell’Entropia ci rimettiamo le penne. Insomma so diversi anni che penso a questo fatto dell’Entropia, e penso che ogni volta che faccio un movimento sto dando una spinta verso la sfaticatezza al nostro povero Universo; “dobbiamo sparagnare” Entropia, penso, e mi sto fermo. Poi col tempo mi e’ venuto anche altro da pensare. Mettiamo che io e te stiamo parlando, secondo te questo processo, che sembrerebbe di natura “puramente intellettuale”, ha o non ha potere ‘Entropizzante” (Chissa’ se si puo dire)? Secondo me si, se consideri che

1. Per parlare io devo in qualche modo “Ideare”, cioe’ usare la mente (non e’ sempre vero) la quale trasforma l’energia contenuta in un legame chimico tra fosforo e AMP in energia per le sue cellule ; per la seconda legge della termodinamica, questo non puo’ avvenire se non cedo un po di energia sottoforma di schifezza all’ Universo;
2. Per emettere le parole, lo faccio con dei movimenti muscolari; stesso discorso di prima;
3. Tu che mi ascolti, devi usare i tuoi organi di senso uditivi, ricevere l’informazione, rielaborarla etc etc…insomma, pure tu devi “Ideare”…non fare il furbo, pure se fai finta di ascoltarmi e pensi alle pecore in Puglia, stai comunque Entropizzando…

Allora, se uno mi ribattesse dicendo “e vabbe’ allora qua non possiamo fare piu’ niente, nemmanco parlare”, io risponderei che “la soluzione non puo’ essere l’astensione da qualsiasi processo entropizzante, semplicemente per il fatto che tutti i processi in questo sistema, richiedendo una certa trasformazione di stato dell’ energia, sono per forza di cose Entropizzanti; la soluzione e’ che, se dobbiamo andare a sfruculiare il Cosmo, almeno ne deve valere la pena”. Posto che noi abbiamo un’ informazione (che da qui in poi chiamero’ “Contenuto informativo” per distinguerlo dal concetto di “Nozione”) e che per “veicolarla” si necessiti di un numero minimo di parole, allora tutte le parole “in piu’” che usiamo levano un po’ di ordine al Sistema Universo, e noi ne siamo responsabili. Detto questo, possiamo classificare in modo schematico due tipologie di essere umano:

1. L’ “Uomo Stufa”: nessun contenuto informativo, parole a bizzeffe, quota entropizzante enorme (alla sua va aggiunta anche quella dell’ascoltatore)
2. L’”Uomo Saturno”: usa l’esatto numero di parole necessarie e sufficienti per veicolare il contenuto informativo. Potere Entropizzante Nullo. Non esiste.

In mezzo poi ci sono quelli piu’ o meno bravi, piu’ o meno entropizzanti, e ovviamente sono la maggioranza. Mo considerando che io tengo na macchina, na vespa e na moto, che sono sportivo e faccio attivita’ fisica tutti i giorni, se talora mi vedete taciturno, non e’ per turbamento d’animo o chiusura…potrebbe anche essere che in quel momento non ho nulla da dire che valga la pena e, quindi, decido di fare un po’ di Ecologismo Termico. E niente, questo…

martedì 2 giugno 2009

"Io non ero capace di esprimermi a quei livelli, con quel misto di vocazione genuina e, si dice oggi, di professionalita'. E cosi' scelsi la prestidigitazione. Scoprii che, se prendevo una chitarra, stupivo gli altri molto piu' che con un tema in classe, ed ero esonerato dai loro cerimoniali...perche' ad un musicista nessuno rimprovera di essere un tipo ruvido, chiuso in se stesso, o di mangiare con le mani...a un insegnante o a un avvocato si..."
Fabrizio De Andre'

sabato 4 ottobre 2008

Ma perche' Paperino si mette il costume al mare quando normalmente va girando combinato di quella maniera?





...sarebbe piu' logico che andasse girando nudo...no? e niente...questo....

venerdì 20 giugno 2008

martedì 17 giugno 2008

giovedì 12 giugno 2008

Come fai fai, sbagli (Ovvero "Situazioni da cui non puoi uscire indenne")


(Si Prega di leggere prima la premessa, nel post precedente)

Situazione 1 “Oltraggio al candore”

Pochi giorni fa mi trovai per caso in un negozio di abbigliamento sportivo e, passando in rassegna tutte le calzature come mio solito fare, fui colpito da un paio di sneakers con un accattivante stile vintage, di cui non riuscivi assolutamente a capire la marca…mi avvicino…incredibile!!! Sono Converse!!! Chi l’avrebbe mai detto…nell’epoca del “tutto griffato” come fai a collocarti in quella fascia di persone che possono essere definite “really cool”? Semplice, indossando accessori assolutamente “flat”, senza il minimo segno riconoscibile della casa di produzione. Secondo punto a favore, erano nere ma con la punta bianca candida, arrotondata in puro stile seventies, con una righina nera incavata che la rende assolutamente deliziosa alla vista. Terzo punto a favore, il costo….solo 40 euro!!! Le acquisto e inizio a sfoggiarle in giro baldanzoso e sfrontato, sfidando chiunque mi capitasse di incontrare a riconoscerne la marca. Ma solo dopo pochi giorni, in una ricerca mediatica sulle ultime tendenze Indie ispiratami da Quelmioamicolindie, scopro che le mie preziose sneakers sono attualmente considerate un “must have” da tutti i Preppy Kids!!! Ancora piu’ gonfio e impettito non me ne separo un attimo, quasi quasi ci dormo anche…fino a quando, poche sere fa, di fronte a un rinomato bar senese, crocevia di nuove tendenze e deliri, la “pazzerella” di turno, una di quelle squinzie tutte “fru’ fru’” cresciute a botta di Naj-Oleari, Cioe’ e Boy-Band, sghignazzando ed emettendo ultrasuoni dall’indecifrabile significato me le pesta, motivando questa oltraggiosa nonche’ scellerata azione con la seguente argomentazione:
“Le Sneakers vanno portate sporche e rovinate”. Non vi descrivero’ la mia reazione, anche se chi mi conosce puo’ immaginarsela piu’ che facilmente, ma mi limitero’ a descrivere gli unici due modi da cui puoi uscire da questa situazione tremenda:

1. Ti fai come un animale, rivendicando il tuo diritto di avere sneakers pulite nonostante tutti le portino sporche ( e poi fatti un giro su The Preppy Journal, stronza! E vedi quali so le tendenze del momento…). In questo caso, sarai additato o come “Fighetto”, o come “Scassacazzi permaloso che non sa stare allo scherzo”, precludendoti tutta una serie di rapporti e amicizie negli ambienti finto-sciatto-anarchico-abbassoilsistema-cheguevara-cinemaneorealistarusso-
kefiaecane-ecchippiunehappiunemettoide.

2. Fai finta di niente, ti mostri rilassato e cool, fai quello che in fondo non ci tiene, ma stai a stento trattenendo un attacco di panico…quel candore oltraggiato te lo ricorderai per tutta la vita, e anche se corri in bagno in preda a una crisi convulsiva a pulirle, nulla sara’ piu’ come prima…certo, hai salvato la faccia, ma a che prezzo? Hai un ulcera perforata, senza contare che da ora in poi tutto il mondo si sentira’ autorizzato a pestarti le scarpe nuove…

Come fai fai, sbagli…

Come fai fai, sbagli (Ovvero "Situazioni da cui non puoi uscire indenne")

Vorrei oggi inaugurare una nuova sezione di questo mio blog, dedicandola a una delle piu’ grosse tragedie con cui gli uomini di ogni epoca hanno dovuto imparare a misurarsi: La situazione da cui non puoi uscire indenne, in nessun caso e nonostante ogni disperato tentativo.Come definire i limiti entro i quali una situazione puo’ essere definita come sopra descritto? Lo decideremo insieme, cari amici, ed e’ per questo che vi invito caldamente a partecipare al forum discussivo, segnalandomi esperienze, opinioni, situazioni immaginarie o quant’altro possa giovare alla sistematizzazione di questo tanto scottante ma poco esplorato argomento; la forma la deciderete voi…un commento, una descrizione accurata della vostra esperienza (reale o immaginaria) e tutto quello che sta in mezzo a questi due estremi saranno ben accetti e pubblicati. Per adesso, comincio io.


PS. Ringrazio Fluffy Brother per la collaborazione nella creazione concettuale di questa nuova rubrica nonche' per l'aiuto prezioso nella elaborazione del concetto esposto nel post successivo, inaugurale della rubrica stessa.